Non smetto di meravigliarmi quando conosco persone che inseguono i propri sogni, anche a costo di fare delle scelte non convenzionali che, in qualche modo, possono andare contro tutto ciò considerato normale da questa società. Oggi, per la rubrica #STORIEINCREDIBILI propongo la storia di Bonaventura e Vitiana, una coppia dai nomi stravaganti che ha scelto di intraprendere il percorso di Nomadi Digitale.
Quando chiesi a Bonaventura se fosse disponibile per un’intervista, chiacchierando con lui, mi colpì la sua disponibilità e gentilezza. Non sempre comune al giorno d’oggi. Tuttavia ancora non sapevo cosa lo spingesse a fare la scelta da Nomade Digitale e la sua visione del mondo.
Quando mi inviò l’intervista in tandem con la sua compagna di vita, Vitiana, la lessi tutta d’un fiato e rimasi colpito, in positivo ovviamente. Un vero e proprio viaggio fatto di scelte, principi e valori.
Alcune scelte vanno oltre l’etichetta che può accomunare un gruppo di persone che non hanno una fissa dimora, quindi in questo caso la questione non è solo di essere dei Nomadi Digitali, ma la voglia di rimettersi in discussione, abbattendo i falsi miti della società con il nobile scopo di trovare la vera felicità.
In questa società dove fanno da padroni consumismo e arrivismo, questa coppia ha deciso di intraprendere il viaggio opposto. Un viaggio spirituale, il quale percorre una strada alternativa senza dover subire gli eventi ma intraprendendo una ricerca attiva della serenità e pace interiore.
Una coppia con nomi eccentrici, probabilmente di nome e di fatto, che decide di cercare la propria felicità imponendosi al sistema e non fecendosi imporre da esso. Condividono le stesse idee e stile di vita, con l’obiettivo comune di fare ciò che realmente sentono, eliminando il superfluo e dando valore alle piccole cose che ci rendono umani. La loro storia sembra un’utopia ma non lo è.
Ecco a voi l’intervista, che preferirei definire come un viaggio a 360 gradi di questa vera coppia di nomadi digitali.
PRESENTATEVI BREVEMENTE DI COSA VI OCCUPATE?

“Mi chiamo Vitiana Paola Montana, mi occupo di miglioramento personale e di analisi numerologica kabalistica. Da sempre i miei modelli di riferimento sono stati la psicologia junghiana e alcuni autori che mi hanno realmente cambiato la vita come James Hilmann e Clarissa Pinkola Estes.
Il mio stesso percorso personale è stato la fonte attraverso la quale ho elaborato gli ebook che ho pubblicato fino ad ora, nell’ottica di mettere a disposizione di tutti, la possibilità di migliorare la qualità della propria vita.
Per quanto riguarda invece l’analisi numerologica kabalistica, si tratta di un’antica passione che, abbinata allo studio dei simboli e degli archetipi, mi ha permesso di sviluppare un metodo personale con il quale realizzo analisi individuali per chi deve riqualificare la propria situazione di vita, per chi si appresta ad un cambiamento o vuole scoprire qualcosa di più sulla propria potenzialità, sui propri talenti.
Lo stesso tipo di metodo viene anche utilizzato per valutare la fattibilità per il lancio di un nuovo brand, di una nuova start up, per la previsionale di un’azienda già esistente o, come negli ultimi progetti che ho sviluppato, per strutturare la creazione di un brand-nome d’arte per un personaggio dello spettacolo.”
Il mio sito personale è:
http://www.vitianapaolamontana.it

“Il mio nome è Bonaventura Di Bello (facciamo a gara a chi ha il nome meno comune, come puoi vedere!), in genere abbreviato con ‘BDB’ dai miei colleghi vista la lunghezza.
Mi occupo di formazione e divulgazione in ambito Web e SEO, di self-publishing e a volte di consulenza, ma anche di fornire contenuti originali o ‘rielaborati’ con ottimizzazione SEO e copywriting. Ho lavorato in ambito editoriale sin dagli anni Ottanta progettando, curando e scrivendo per gli editori che pubblicavano riviste periodiche per le edicole, approdando poi al digitale negli anni Novanta e infine alla comunicazione online nell’ultimo decennio.
Pubblico in modo indipendente anche in ambiti diversi dal settore Web e SEO, per esempio manuali pratici per la crescita personale e ‘ipernarrativa’.
Il mio sito personale è:
http://www.bonaventuradibello.com
COME MAI LA SCELTA DI DIVENTARE NOMADI DIGITALI? DA QUANTO LO SIETE?

“Io e il mio compagno, Bonaventura Di Bello, lavoriamo prevalentemente con il web, dal momento che proponiamo servizi e pubblichiamo i nostri ebook sia con editori tradizionali come pure in auto-pubblicazione.
Il fatto di poter lavorare in qualunque posto del mondo, purché vi sia una connessione ad internet, ci ha fatto riflettere su molte cose.
La prima su tutte è forse quella che ci ha radicalmente cambiato lo stile di vita. Ci siamo interrogati sul valore delle ‘cose’ piuttosto che sull’arricchimento che ci avrebbero procurato le ‘esperienze’. E così ci siamo liberati di tutto quello che poteva essere un’eccedenza, comprese suppellettili, abbigliamento in esubero e abbiamo ridotto il nostro ‘necessario’ a uno zaino a testa, che contiene praticamente il nostro ‘ufficio’ ed un trolley ‘quattro stagioni’.
Con questa formula, ci spostiamo nel luogo che desideriamo visitare fermandoci, se lo scegliamo, anche per qualche mese, come abbiamo fatto lo scorso anno quando siamo stati per circa dieci mesi nell’isola di Fuerteventura, nelle Canarie.
Abbiamo scelto questo stile di vita all’inizio del 2014 e tutt’ora lo stiamo sperimentando, visitando e vivendo in diverse regioni della nostra bella Italia!”

“Entrambi abbiamo un trascorso ‘nomadico’ scaturito dal desiderio di conoscere luoghi e stili di vita alternativi, infatti ancora prima di conoscerci avevamo alle spalle ‘trasferte’ legate proprio agli obiettivi di cambiamento, ma è stata una serie di scelte radicali e coraggiose che ci ha poi portato a vivere da nomadi digitali in maniera definitiva, pur senza rinunciare a uno stile di vita basato su abitudini salutari per il corpo e lo spirito.
La scelta di esplorare luoghi del nostro Paese piuttosto che focalizzarci sulle mete ‘trendy’ nell’ambiente dei nomadi digitali è basata soprattutto sulla ricerca di un equilibrio fra costo e qualità della vita, ma siamo sempre aperti a cambiamenti e per noi è difficile prevedere dove saremo da qui a un anno, Italia o estero che sia.
Riguardo al ‘quanto’ siamo nomadi, aggiungerei che miriamo a ridurre ulteriormente il nostro bagaglio e la nostra dipendenza dalla Rete proprio per conquistare una maggiore libertà di movimento e scelta della destinazione, in quanto non intendiamo lasciarci condizionare dai limiti imposti da una connessione H24”
COSA SIGNIFICA PER VOI ESSERE DEI NOMADI DIGITALI?

“Essere Nomadi Digitali per noi significa poter vivere in piena libertà il nostro lavoro che, in realtà, non è un vero e proprio lavoro ma una reale ‘passione’. Il nomadismo digitale, sul quale stiamo scrivendo un ebook in cui raccontiamo la nostra esperienza, vi diamo in anticipo la notizia, rappresenta per noi la possibilità di vivere svincolati da abitudini che bloccano la crescita intellettuale, creativa, proveniente dall’incontro con altri stili di vita, con altri posti.
Nei nostri viaggi abbiamo conosciuto moltissime persone, tra le quali anche nostri colleghi e abbiamo potuto entrare in contatto con realtà che, se fossimo rimasti in un’ottica ‘stanziale’, certamente non avremmo conosciuto.
Essere ‘nomadi digitali’ permette di sviluppare la propria intelligenza emotiva.
La condivisione, la curiosità, le esperienze, il contatto umano sono le ragioni principali che ci hanno spinti a diventare ‘nomadi digitali’.”

“Essere nomadi digitali significa, inoltre, accettare totalmente il concetto di ‘casa’ inteso come ‘luogo in cui vivo attualmente’, senza un riferimento legato alle proprie origini e soprattutto alla cosiddetta ‘zona di comfort’ che può essere rappresentata da un luogo dove si può ‘tornare’. Può sembrare una scelta radicale, ma non si è mai veri ‘nomadi’ se non si bruciano i ponti alle proprie spalle e si accettano i rischi e le sfide che una scelta simile comporta. Se non lo si fa, si rimane dei ‘turisti digitali’ a vita.”
QUANTO HA INFLUENZATO ESSERE UNA COPPIA PER IL VOSTRO PERCORSO?

“L’affinità di valori e obiettivi che contraddistingue il nostro rapporto ci permette anche di mantenere un sostegno reciproco e una sinergia da cui scaturiscono risultati positivi e una solida visione comune a medio e lungo termine, ma anche la capacità di affrontare insieme il processo di ‘rinascere dalle proprie ceneri’ e reinventarsi o rimettersi in gioco, per evolversi in base al cambiamento.”

“Indubbiamente ci ha facilitati, sia da un punto di vista economico, per quanto riguarda la condivisione delle spese, sia dal punto di vista organizzativo/logistico. In due è meglio, senza dubbio.”
LE PRINCIPALI DIFFICOLTA’ RINSCONTRATE?

“La prima e unica ragione che ci ha spinto a cambiare e rientrare in Italia, ad esempio, da Fuerteventura, è stata la difficoltà di avere una connessione ad Internet stabile che ci permettesse di lavorare senza problema.
Avere un collegamento ad internet senza cadute o forti rallentamenti è (per ora) fondamentale per il nostro lavoro e, purtroppo, anche con le connessioni ‘a banda larga’ disponibili spesso non siamo riusciti ad avere una velocità sufficiente per svolgere le nostre normali attività editoriali e Web con tranquillità. Quindi a malincuore abbiamo salutato, seppure per il momento, la nostra Fuerteventura con il progetto di tornare in Canarie magari visitando le altre perle di questo arcipelago.”

“Mi riferivo proprio a questo quando parlavo di ridurre la nostra dipendenza da una connessione ‘always on’ o simile. Nomadismo digitale non significa necessariamente ‘nomadismo connesso’: il ‘digitale’ si riferisce al modo in cui si svolge il proprio lavoro, ovvero utilizzando strumenti informatici anche offline, ed è proprio la capacità di viaggiare e lavorare senza doversi preoccupare di avere sempre una connessione cui fare affidamento che rappresenta il nostro obiettivo più importante, sul quale stiamo cercando di modellare anche i nostri progetti professionali.
Un’altra difficoltà è stata quella di adattarsi a situazioni dove la condivisione di spazi quotidiani influiva sulla nostra privacy o sulla capacità di concentrarci sui nostri progetti. Tendiamo a lavorare ‘in solitario’ sebbene in coppia, ma soprattutto adoriamo la tranquillità e siamo sempre alla ricerca di una dimensione, interiore ed esteriore, dove prevalga soprattutto la calma e il silenzio, affinché possiamo focalizzarci sulle nostre attività creative e produttive e mantenere alte le nostre energie.”
A DIFFERENZA DI ALTRI NOMADI DIGITALI, AVETE DECISO DI RIMANERE IN ITALIA E VIVETE NELLA BELLISSIMA ZONA DEL CILENTO IN CAMPANIA. PERCHE’ QUESTA SCELTA?

“La scelta di rientrare in Italia per i motivi di cui accennavo poco sopra, si è rivelata una bella sorpresa. Le zone del Cilento, terra di origine di Bonaventura, ci hanno regalato uno stile di vita molto slow, perfetto per la nostra fase creativa relativa ai progetti editoriali e non, che abbiamo in corso.
Non solo. Il costo della vita è notevolmente al di sotto degli standard che abbiamo avuto modo di verificare in altre regioni o addirittura località straniere molto ambite dai nomadi digitali come le Canarie o le Azzorre, che a parità di caratteristiche si rivelano poi più costose nella quotidianità. Inoltre, qui abbiamo potuto soddisfare molte delle nostre esigenze anche sul piano dell’alimentazione, essendo divenuti prevalentemente vegani da circa un anno e potendo reperire a chilometro zero alimenti biologici di prima qualità.”

“Come ha sottolineato Vitiana, sono nato in questo splendido angolo della penisola e ci ho vissuto a lungo in gioventù, quindi è stato piacevole riscoprirlo come una meta alternativa e interessante da ‘nomade digitale’.
I lati positivi di questa scelta risiedono tanto nella possibilità di immergersi in una natura incontaminata quanto di ritrovare quei rapporti umani e quello stile di vita che sono tipici di queste terre e legati al concetto di ‘downshifting’ a noi così caro. È proprio questa semplificazione che ci ha permesso di svincolarci nello stesso tempo dalle pastoie fiscali che in passato avevamo riscontrato operando a livello societario o individuale con partita IVA, e stiamo riuscendo a mantenere basso il nostro reddito restando nell’ambito della semplice ritenuta d’acconto riconquistando contemporaneamente il nostro tempo e la libertà di dedicarci a ciò che più ci appassiona e ci fa sentire ‘vivi’.
Oltre a ciò, scopriamo sempre nuove mete interessanti da visitare nei dintorni, visto che il Cilento è vastissimo, ricco di storia, tradizioni e paesaggi costieri e collinari, e soprattutto confinante con zone della penisola a loro volta degne di essere esplorate.
Stiamo addirittura cercando di rendere disponibili, attraverso iniziative e progetti concreti, queste possibilità ad altri nomadi digitali italiani che volessero uscire dai soliti schemi legati esclusivamente alle mete estere e trascorrere qualche settimana o qualche mese nella loro terra di origine, così come intendiamo permettere ai nomadi digitali esteri di apprezzare questi luoghi, lo stile di vita e le risorse qui disponibili attraverso iniziative simili.
Infine, se dovessimo sottolineare dei ‘contro’ ci potrebbe essere l’impossibilità di godere di fattori climatici ottimali nel corso dell’intero anno, ma quello si può superare dividendosi fra questi luoghi in primavera-estate e spostandosi negli altri mesi in località che offrono un clima più mite nel periodo autunnale e invernale, come le Canarie o le Azzorre. Sta di fatto che anche l’autunno e l’inverno hanno il loro fascino, soprattutto quando si vive immersi nella natura incontaminata di uno scenario collinare e persino costiero, l’importante è che non manchino i comfort e si possa lavorare senza soffrire il caldo o il freddo, altrimenti addio concentrazione e produttività.”
QUAL’E’ IL VOSTRO LUOGO DI LAVORO? CASA O COWORKING SPACE?

“Quando ci spostiamo per visitare gli splendidi luoghi circostanti, abbiamo una connessione mobile e possiamo contare quasi sempre su reti pubbliche WiFi che qui sono sempre più diffuse. Naturalmente nei giorni in cui viaggiamo cerchiamo di evitare di portarci appresso troppo lavoro, altrimenti non si ha la possibilità di apprezzare appieno quanto si sperimenta e di godere del proprio tempo e della propria libertà.
Quando ci capita di doverci ‘ritagliare’ un’ora o due di vero e proprio lavoro mentre siamo in giro, il nostro tablet PC si trasforma in una postazione standard anche se siamo in treno o al tavolo di un bar, e ci permette di superare gli eventuali limiti imposti dallo smartphone.”

“Lavoriamo prevalentemente da casa, avendo una linea dedicata a contratto con un provider del posto. In ogni caso esistono, nel borgo medievale in cui abbiamo deciso di fermarci da marzo di questo anno, dei locali dotati di Wi-Fi che all’occorrenza possono essere un’alternativa.”
QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI ENTRATE?

“Le principali entrate, per quanto mi riguarda, provengono dai report numerologici che realizzo per privati e aziende. Oltre a questi, ci sono poi i diritti autore che ricevo dalle varie piattaforme di pubblicazione e le affiliazioni su vari siti web che gestisco.”

“Nel mio caso le entrate derivano dalla formazione a distanza e in presenza (quest’ultima più sporadica), dalle consulenze e dalla fornitura di contenuti SEO e copy. Anche per me il resto delle rendite arriva dalle opere pubblicate con editori oppure in modo autonomo e dalle affiliazioni.”
RIUSCITE A GARANTIRVI UN’ENTRATA MINIMA FISSA?

“Quando si riesce a raggiungere un equilibrio basato su scelte di vita ponderate e non legate a falsi miti imposti dal ‘sistema’, non è difficile contare su una entrata ‘minima sufficiente’, e si riesce persino a mangiare fuori e visitare luoghi turistici o storici di tutto rispetto.
Basta evitare le grandi città come Roma, dove ho vissuto per qualche anno prima di conoscere Vitiana. Il costo della vita in Italia è veramente variabile e si può riuscire a vivere bene sapendo scegliere le destinazioni giuste e adottando uno stile di vita ‘intelligente’ senza privarsi dei piaceri che l’esistenza ci può riservare.”

“Possiamo fare affidamento su un minimo mensile di tutto rispetto che ci consente di fare fronte alle nostre spese con tranquillità, anche grazie al fatto che il costo della vita qui è davvero molto più contenuto rispetto, ad esempio, a Milano o Firenze, per citare due delle maggiori città di cui abbiamo una certa conoscenza.”
QUANTO TEMPO CI E’ VOLUTO PER STABILIZZARVI SIA PROFESSIONALMENTE CHE ECONOMICAMENTE?

“Con Vitiana abbiamo condiviso questo percorso pur mantenendoci su attività diverse e produzioni diverse, con varie occasioni di lavorare insieme allo stesso progetto che si è poi sommato agli altri gestiti individualmente e ha contribuito a concretizzare la stabilità di cui ci chiedevi.
Personalmente, nonostante avessi investito decenni nel lavoro freelance soprattutto in editoria, mi sono ritrovato a ‘ricominciare daccapo’ diverse volte fino a trovare l’equilibrio e la stabilità che desideravo, ma dagli obiettivi che mi sono preposto credo che ci siano altre occasioni per ‘rimettersi in discussione’ nel prossimo futuro.”

“Per raggiungere questi risultati, che sono parziali rispetto agli obiettivi che mi sono personalmente posta, sono stati necessari circa tre anni di progettazione e messa in pratica di strategie mirate al potenziamento del brand personale e della visibilità online.”
CONSIGLIERESTI LA VITA DA NOMADE A CHI VUOLE INTRAPRENDERE QUESTO STILE DI VITA? PERCHE’?

“Noi abbiamo raggiunto questo traguardo dopo i 50 anni, e conosciamo persone ben più ‘mature’ di noi che hanno fatto altrettanto. Figuriamoci se non è un traguardo raggiungibile da chi è più giovane di noi!
Sappiamo bene quanto è meraviglioso viaggiare e scoprire luoghi e culture sempre diversi, basta non lasciarsi limitare da falsi miti e facili mode per riuscire a ottenere ancora di più e vivere con soddisfazione e con un vero senso di libertà la propria vita.”

“Assolutamente sì! In special modo ai giovani. Le esperienze alle quali si va incontro con questo stile di vita aprono la mente, mettono in contatto con culture diverse, sono stimoli che aiutano a crescere. Si tratta di uno impulso prezioso per allargare la propria prospettiva personale.”
VIAGGI. FACENDO UN LAVORO CHE VI PERMETTE DI VIAGGIARE, QUANTO SENTITE IL BISOGNO DI SPOSTARVI VERSO UNA NUOVA META?

“Di norma questo avviene quando abbiamo vissuto per un periodo abbastanza lungo nel luogo scelto. Quando, cioè, ogni aspetto del posto che ci ha ospitato è divenuto ‘familiare’ e sentiamo la necessità di esplorare qualche altra realtà. Una cosa è certa, però.
Ogni luogo che visitiamo e in cui viviamo resta per noi ‘casa’ al punto che torniamo, a volte, per ritrovare amici e per fare visita nuovamente, anche se per un solo passaggio, ai luoghi che ci hanno ospitato. Resta un legame emotivo molto bello e profondo con le esperienze che ci legano al territorio.”

“Concordo. Pur lasciandosi alle spalle luoghi e persone, avendo vissuto entrambi in maniera intensiva e significativa rimane nell’anima una traccia che difficilmente il tempo riuscirà a cancellare, e pur concedendosi la libertà di guardare verso mete sempre nuove e diverse, è bello sapere che ‘da qualche parte’ potremo ritrovare gli amici e i posti che hanno fatto parte della nostra vita di ‘nomadi’, oppure avere dei punti di riferimento collaudati pur non essendo legati a una particolare località o abitazione.
La nostra prossima meta sarà quella che ci attrae di più in base ai nostri ideali di equilibrio fra costo e qualità della vita, quindi può essere ovunque tanto in Italia quanto all’estero, ma sarà sicuramente scelta in base a parametri che non ci costringano a rinunciare a ciò che riteniamo davvero importante solo per soddisfare aspetti legati alle mode e ai miti che la figura del ‘nomade digitale’ sembra avere appiccicati addosso e che invece sono soltanto dei cliché.”
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